<< …, le parole di Gesù a Zaccheo, che sembrano dette apposta per noi oggi, per ognuno di noi: «Scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». “Scendi subito, perché oggi devo fermarmi con te. Aprimi la porta del tuo cuore”]. Gesù ti rivolge lo stesso invito: “Oggi devo fermarmi a casa tua”. La GMG, potremmo dire, comincia oggi e continua domani, a casa, perché è lì che Gesù vuole incontrarti d’ora in poi. Il Signore non vuole restare soltanto in questa bella città o nei ricordi cari, ma desidera venire a casa tua, abitare la tua vita di ogni giorno: lo studio e i primi anni di lavoro, le amicizie e gli affetti, i progetti e i sogni. Quanto gli piace che nella preghiera tutto questo sia portato a Lui! Quanto spera che tra tutti i contatti e le chat di ogni giorno ci sia al primo posto il filo d’oro della preghiera! Quanto desidera che la sua Parola parli ad ogni tua giornata, che il suo Vangelo diventi tuo, e che sia il tuo “navigatore” sulle strade della vita!.>>

Don Franco Mastrolonardo con un intervento di Papa Francesco in occasione della GMG 2016

 Gesù, rivela l’Amore del Padre, invita alla sequela per divenire suoi discepoli, assumendo la logica del Regno, per fare della propria vita un dono come risposta all’Amore ricevuto.

(Costituzioni art. 88)

 

DISCERNIMENTO VOCAZIONALE

 

LE TAPPE DELLA FORMAZIONE: l’aspirantato, il postulato, il noviziato e lo iuniorato, formazione continua

 

L’ASPIRANTATO

“«Rabbì dove abiti?» Disse loro: «Venite e vedete». Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio” (Gv 1, 38-39).

La giovane, accompagnata da una suora, inizia un cammino per giungere a fare un’autentica scelta di Dio, che si concretizza in uno stile di vita segnato da un forte senso di responsabilità.

 

IL POSTULATO

“Paragonavo me stessa, a Dio donata, all’oro in mano all’Orefice, ed alla cera in mano del suo lavoratore, disposta a prendere, ogni qual forma a Lui piacesse” (Scritti, Autobiografia, 45, p. 75).

È un periodo di prova, che si trascorre sotto la direzione di una maestra, atto a favorire e valutare nella giovane candidata la maturità umana, la cultura generale di base, l’equilibrio dell’affettività e la capacità di vivere in comunità.

 

IL NOVIZIATO

 “Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato” (Ger 1, 5).

 È il periodo privilegiato di formazione alla vita interiore e alla vita fraterna in comunità, caratterizzate, nella spiritualità carmelitana e scrilliana, da una costante ricerca di Dio per vivere in comunione con Lui e con le sorelle, nella familiarità spirituale con Maria secondo lo spirito della Madre Fondatrice.

 

Lo IUNIORATO

Allora ho detto: «Ecco, io vengo. Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà»” (Sal 40, 8-9).

La professione religiosa è una libera risposta d’amore all’appello dello Spirito Santo, mediante l’impegno che assumiamo, con i voti pubblici. (Direttorio, 170)
Con la professione dei voti religiosi entriamo a far parte dell’Istituto, obbligandoci ad osservarne il diritto proprio con tutti i doveri e i diritti che ne derivano. (Direttorio, 171)
Lo iuniorato, come ulteriore tappa della formazione di base, che comincia con i primi voti e culmina con la professione perpetua, è il periodo in cui la candidata verifica attivamente la vocazione personale con il progetto dell'Istituto e si prepara professionalmente conseguendo i titoli di studio necessari. (Direttorio, 175)

 

FORMAZIONE CONTINUA

 Professione Perpetua

“O Sposo! O Sposo! Non ho parole che bastino a ringraziarti di avermi eletta per Tua” (Scritti, p. 84).

Viviamo aperte allo Spirito e ci manteniamo in atteggiamento di formazione continua per cogliere Dio che opera nella nostra storia personale e in quella comunitaria.
Qualifichiamo la nostra formazione nella conversione continua verso quell’oltre che la chiamata alla vita religiosa richiede. (Costituzioni, 120)